O del mistero della simpatia e dell’immediatezza dell’antipatia.
Marcello Mastroianni era naturalmente simpatico. Un dono. Sua figlia Chiara no. Un inutile inchaplinarsi, un inutile lamentoso “mi manca il mio babbo”, l’invadenza da generica in preda a narcisismo protagonistico in un film che nulla dice se non “ohiohi ohiohi”. Un film che espone la sua lamentosa problematica guida, che per uscire non poteva trovare un peggior momento di questa stagione, sbocciare di tanti nuovi orfani di continue vittime sul lavoro. Snobistico smisurato non cameo-guerra e pace della famosa mamma della protagonista. Sì, è lei, quella del tailleur.